venerdì 30 marzo 2007

Scuola e Religione

Ieri ai telegiornali hanno dato grande risalto alle reazioni della curia veneta sui presunti “favoritismi” che una certa scuola faceva verso le materie differenti dalla religione.
Ora, premettendo che io sono un cattolico e che ritengo fondamentali le nostre “comuni radici giudaico-cristiane”, ricordando quanto si voleva inserire nella costituzione europea e che poi, chissà poi perché, non si è inserito, ritengo che la curia in questione stia facendo un errore.
Mi spiego.
Tanti anni fa qualcuno disse “date a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio”, inutile che dica chi lo aveva enunciato lo sanno tutti. Allora forse sarebbe il caso di incominciare a capire che il compito della scuola è insegnare ai nostri figli la matematica, l’italiano e così via, mentre il compito d’insegnargli la religione è secondario se non fuori tema rispetto alla missione della scuola. Forse sarebbe il caso che la scuola lasciasse perdere il puro insegnamento della religione e si concentrasse invece, per comunque non tralasciare l’argomento, ad insegnare come nella storia la religione è intervenuta, quanto è stata usata come pretesto per atti ingiusti e per le guerre, per insegnare ad apprezzare ogn’uno la propria religione lasciando lo spazio agli altri d’apprezzare la propria. Ritengo infatti che il compito d’insegnare la religione non sia della scuola, ma del catechismo. Vi ricordate il catechismo vero? Forse la curia in questione si è scordata che il compito primario d’insegnare la nostra religione ce l’ha il catechismo, insieme ai genitori chiaramente, e non la scuola! Sempre di più invece s’assiste ad insegnamenti di religione che s’avvicinano pericolosamente al catechismo ed insegnamenti di catechismo che s’avvicinano terribilmente alla storia delle religioni. Quando sento catechiste che non sanno rispondere alla domanda “ma perché gli Ebrei non mangiano carne di maiale”, e che si salvano dicendo che è un precetto della loro religione, mi vengono i capelli ritti! Sarebbe il caso di ricordare a tali catechiste che non è compito loro dare tale risposta, in quanto più giusto sarebbe che tale domanda venga fatta ad un’insegnate di storia o di religione a scuola. Infatti tali insegnanti senza dubbio alcuno avrebbero risposto che, dato il contesto storico nel quale la religione ebraica è nata e maturata, data la maggior deperibilità della carne di maiale se non adeguatamente conservata e date le condizioni igieniche dell’epoca, la carne di maiale aveva senza dubbio alcuno pesanti controindicazioni nell’essere usata per l’alimentazione umana, ed in tutta la regione medio orientale. Ragion per cui le religioni di quell’area ne vietano il consumo. Differente è per le religioni dalle radici europee, come il cristianesimo che in Europa affonda pesantemente le proprie religioni e solo ricorda la provenienza medio orientale. Infatti in Europa tale problema di conservazione si poneva molto meno, grazie al differente clima. E mi vengono i capelli ritti anche quando sento certi sacerdoti, insegnati di religione e catechismo, che fanno la predica della messa di Mezza Notte di Natale derivando verso il problema dei Dico o la pace universale o ancora la povertà del terzo mondo. Ma dico io, la messa di Mezza Notte! Uno dei due momenti fondamentali della religione cristiana, l’avvento del Signore figlio di Dio, generato e non creato! È un momento di gioia, di felicità e di condivisione della buona novella, il Signore si è fatto uomo, dunque conosce le nostre sofferenze e le nostre tentazioni. Non è il momento per parlare d’altro! Sempre tanto tempo fa qualcuno disse “non mescolate il sacro con il profano”. Ecco, la curia veneta, e le curie in generale, dovrebbero imparare che il profano, la scuola, non deve essere mischiata con il sacro, la religione, e che loro dovrebbero vigilare al fine che il giusto insegnamento di cosa sono state nella storia dell’uomo le religioni venga fatto dalla scuola, e dovrebbero anche vigilare che l’insegnamento della nostra religione venga correttamente effettuato dal Catechismo che, ricordo, è volontario. E come tutte le cose volontarie più ha possibilità di lasciare un segno rispetto alla pura forzatura di un’ora di religione a scuola che, malgrado cosa pensi il vescovo in questione, nel contesto in cui è inserita, per il modo con cui è insegnata, per la possibilità d’esserne esentati senza dover spiegare la scelta in alcun modo, per tutti questi motivi è senza dubbio alcuno di secondaria importanza rispetto alle altre materie, più secondaria perfino di materie quasi dimenticate come l’educazione fisica, a cui è comunque equiparata in termini di esborso temporale e incidenza sulla valutazione finale.

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